Quando la siccità si protrae a lungo insieme a temperature elevate e si ripete, ormai annualmente, con una piovosità che nell’arco dell’anno è pressoché invariata , ma concentrata in pochi eventi eccezionali, gli inconvenienti sono molteplici.
Si verifica carenza di acqua potabile alle sorgenti, si riduce o si annulla la portata di fiumi e corsi d’acqua da cui normalmente viene prelevata acqua per irrigare i campi, si accentua il disagio ecologico ed entra in crisi l’ecosistema fluviale e, in occasione delle precipitazioni intense, si subiscono danni alle difese fluviali ed alle infrastrutture limitrofe.
In presenza ormai di tale scenario di cui nessuno ipotizza più la fine a breve scadenza, occorre programmare opere finalizzate ad attenuare e a gestire gli inconvenienti.
La realizzazione, dove possibile di un invaso, consente il controllo delle piene disastrose e l’accumulo di acque in quantitativi tali da immetterle proficuamente, durante i periodi di siccità, nelle reti potabili e irrigue e nei corsi d’acqua per ripristinare un adeguato deflusso vitale.
Però tali opere idrauliche, per essere realizzate, necessitano di un corso d’acqua con un deflusso annuo apprezzabile, di un bacino naturale in cui invasare le acque con pendici costituite da terreni impermeabili, di una sezione del fiume ristretta in cui costruire una diga, di terreni geologicamente in grado di sostenere il peso della struttura di sbarramento e la spinta del’acqua invasata.
Tali caratteristiche non sono facilmente reperibili tutte insieme ed infatti, negli ultimi decenni, sono state progettate ed avviate a costruzione pochissime dighe sul territorio nazionale in quanto i siti idonei sono già stati utilizzati nella prima metà del ‘900 per realizzare dighe per le centrali idroelettriche e per i grandi impianti irrigui pubblici attualmente in esercizio.
In Abruzzo esiste un sito idoneo in cui è stata già progettata negli anni ’90 la realizzazione di una diga; il progetto è stato approvato da tutti gli Organismi statali, regionali, provinciali, comunali preposti fino al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, è stata conseguita la concessione dell’acqua dallo Stato, sono state acquisite con procedure di pubblica utilità le aree su cui realizzare le opere ed invasare le acque. Si tratta della diga di Bisenti sul fiume Fino finanziata ed appaltata dalla ex Cassa per il Mezzogiorno la cui realizzazione è stata interrotta a seguito dello scioglimento della stessa Cassa con legge nazionale.
Le motivazioni per la realizzazione di tale iniziativa non sono diminuite anzi si sono rafforzate a seguito dei mutamenti metereologici nel frattempo verificatisi e in atto e pertanto bisognerebbe procedere ad un rapido aggiornamento del progetto per far fronte alla mutata distribuzione temporale della piovosità, ai nuovi regolamenti tecnici, alle attuali esigenze potabili ed irrigue rappresentate dal Consorzio di Bonifica e dal’ACA che gestisce il Servizio Idrico Integrato.
In via del tutto orientativa un invaso analogo a quello esistente a Penne sul fiume Tavo, sarebbe in grado di fornire acqua potabile a 200.000 abitanti per due mesi continuativi, di garantire acqua irrigua a 3.000 ha lordi di terreni lungo la vallata dei fiumi Tavo e Saline, di fornire acqua per uso aziendale e non strettamente irriguo a tutti gli insediamenti di media collina, di produrre circa 1.000.000 di Kwh di energia elettrica.
L’invaso di Bisenti, secondo il progetto, garantisce un volume di acqua annuo più del doppio di quello di Penne.
Il finanziamento della spesa per l’aggiornamento del progetto potrebbe essere immediato, quello per la realizzazione delle opere potrebbe essere pluriennale.
p.CITTADINANZATTIVAABRUZZO
ing. Lucio Pulini