Informazione di Altroconsumo
Il Tar del Lazio, nel mese di gennaio 2019, ha imposto ai ministeri della Salute, dell’Ambiente e dell’istruzione di dare il via ad una campagna sul corretto uso dei cellulari. Ma davvero i telefonini possono aumentare il rischio di tumori al cervello? Per capirlo serve altro tempo. Ecco intanto i nostri consigli per un uso più consapevole.
Sei mesi. È il tempo che i ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione hanno per promuovere una campagna informativa sulle modalità corrette di utilizzo dei cellulari. A stabilirlo è una recente sentenza del Tar del Lazio, che ha di fatto accolto il ricorso presentato dall’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog.
Ma la verità è che, a distanza di molti anni dall’arrivo dei cellulari nella nostra vita, ancora non si riesce a dare una risposta chiara alla domanda: i telefonini possono aumentare il rischio di tumori al cervello? Per capirlo serve altro tempo. In ogni caso, quello che possiamo fare oggi è usare il telefono in modo corretto.
Altroconsumo si è occupata diverse volte dell’argomento e per questo chiederemo ai Ministeri chiamati in causa dal tribunale di essere coinvolti sia nello sviluppo e che nella divilgazione della campagna.
La prevenzione è usare i telefonini correttamente
I cellulari emettono onde a diretto contatto con la testa. La preoccupazione è che possano provocare danni biologici. Per evitare i rischi bastano semplici precauzioni: eccole.
- Usa l’auricolare: è sufficiente allontanare il cellulare dalla testa soltanto di qualche centimentro perché il livello di esposizione scenda drasticamente.
- Fai telefonate brevi, soprattutto quando la linea è disturbata e il telefono è costretto a lavorare a piena potenza, con maggiore emissione di radiazioni
- Evita di telefonare quando la copertura del segnale è inferiore, per esempio in ascensore o nel treno.
- Tieni il cellulare lontano dalla testa durante la composizione del numero (momento in cui funziona alla massima potenza).
Bambini: teniamoli alla larga
I bambini sono potenzialmente più vulnerabili rispetto agli adulti ai campi elettromagnetici. Un po’ perchè il loro sistema nervoso è in fase di sviluppo, un po’ perchè fisicamente la circonferenza del cranio è più piccola e quindi penetrabile in profondità rispetto a quella di un adulto. In attesa di certezze, meglio essere prudenti: la cosa migliore è tutelare i più piccoli limitando l’uso di cellulari e tablet.