In un viaggio fantastico all’interno di una goccia d’acqua, fino alla sua struttura atomica più intima, è sorprendente scoprire l’esistenza di diversi tipi di acqua in base al peso molecolare. Ma cos’è esattamente l’acqua “pesante”?
Si tratta di un’acqua apparentemente identica a quella normale, ma con una composizione completamente diversa, caratterizzata – anziché da un atomo di ossigeno e due di idrogeno – da un atomo di ossigeno e da due atomi di un isotopo dell’idrogeno, il deuterio.
Il deuterio è una forma di idrogeno più pesante, il cui nucleo è composto da un protone e un neutrone, invece che da un protone.
Anche quando si parla di acqua potabile, sarebbe più corretto parlare al plurale di “acque potabili”; non esistono infatti due gocce d’acqua, provenienti da falde acquifere diverse ma con le stesse caratteristiche chimiche; ad esempio, la durezza (indicativa dei sali di calcio e magnesio) è un denominatore comune, ma il suo valore dipende dalla lunghezza del percorso dell’acqua, del tempo di contatto con la roccia e dal valore del suo pH. L’acqua che arriva nei nostri rubinetti è il risultato della miscela di varie acque con diverse caratteristiche, acquisite dalle sorgenti di origine.
FEDERCONSUMATORI
Federconsumatori, in un’indagine sulla qualità delle acque potabili sul territorio nazionale, ha preso in esame sette parametri ritenuti significativi a tal fine. Questi comprendono indici di inquinamento (nitrati e ammoniaca), concentrazioni da tenere sotto controllo (ferro, manganese, cloruri e solfati), conducibilità (il cui valore è tanto più alto quanto maggiore è la presenza di sali minerali).
L’acqua migliore è quella che presenta tutti i parametri inferiori ai valori della classe I; se anche un solo parametro su sette fosse di classe superiore, la posizione in questa graduatoria diminuirebbe. La seguente griglia evidenzia le caratteristiche delle varie acque potabili sul territorio nazionale, in base ai parametri chimici e alle classi.
Parametro Unità di misura Classe I Classe II Classe III
Conducibilità microS/cm 400 2.500 2.500
Cloruri mg/l 25 250 250
Manganese microg/l 20 50 50
Ferro microg/l 50 200 200
Nitrati mg/l 5 25 50
Solfati mg/l 25 250 250
Ammonio mg/l 0,05 0,5 0,5
Si evince che la qualità dell’acqua è maggiore quanto più i valori dei suoi parametri sono bassi.
QUALITA’ DELL’ACQUA DI CHIETI
L’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente (Distretto Provinciale di Chieti) ha effettuato analisi, in due giorni diversi, su due luoghi distinti del territorio comunale di Chieti. Sono stati analizzati complessivamente 48 parametri, e tutti i valori rilevati rientrano nei limiti di legge; in particolare, quelli relativi alla presenza di sostanze tossiche e indesiderabili sono talmente bassi da rendere eccellente la qualità dell’acqua distribuita sul territorio comunale di Chieti.
Nel riassumere tali risultati, la tabella seguente si concentra sui valori degli stessi 7 parametri presi in esame da Federconsumatori.
A parte l’elevato valore dello ione solfato, comunque non superiore al minimo, gli altri parametri sono tutti significativamente più bassi; la minima concentrazione dei nitrati e dell’ammoniaca confermano le ottime caratteristiche dell’ “Acqua Nostra”.
Parametro Unità di misura Classe I Acqua Nostra
Conducibilità microS/cm 400 312
Cloruri mg/l 25 4,4
Manganese microg/l 20 <5
Ferro microg/l 50 13
Nitrati mg/l 5 2,5
Solfati mg/l 25 16,8
Ammonio mg/l <0,05 <0,05
GIUDIZIO SULLA QUALITA’ DELL’ACQUA
Dai dati ottenuti analizzando i campioni di acqua prelevati, i valori del cloro residuo risultano molto bassi (< 0,1 mg/l); per le acque potabili la normativa prevede, al punto di consegna, un valore massimo di 0,2 mg/l di cloro. La bassa concentrazione nei due campioni, evidenziata dal risultato negativo del test microbiologico, è indiscutibilmente indice di somiglianza con le acque minerali classificate come oligominerali.
La durezza, espressa in gradi francesi, è di 17,5 °F; il valore guida consigliato nel DPR 236/98 va da 15 °F a 50 °F.
La conducibilità, pari a 312 micro S/cm, è perfettamente compatibile con il valore guida (400 microS/cm) previsto dal medesimo DPR, e al di sotto del valore massimo di 2.500 previsto dal D. Lgs 31/01 di riferimento.
Altro fattore positivo sono i bassi valori di azoto nitrico, con una concentrazione di 2,5 mg/l; perché le acque possano definirsi potabili, questa non deve superare i 50 mg/l (i 5 mg/l per quelle qualitativamente ottime).
La normativa attuale non prevede valori limite per calcio e magnesio, in quanto tali elementi sono molto importanti per il nostro organismo e il loro contenuto non supera mai il limite di tossicità: un organismo sano è in grado di tollerare senza conseguenze apporti fino a 2.500 mg al giorno di calcio.
Particolare attenzione va rivolta invece alla presenza di metalli pesanti quali cadmio, piombo, mercurio, rame, zinco, ferro e manganese, tutti al di sotto dei limiti stabiliti dalla normativa vigente in materia.
Le sostanze organiche – antiparassitari totali, benzo(a)pirene, benzene e idrocarburi policiclici aromatici – sono presenti in concentrazioni bassissime; la loro presenza in sorgenti lontane da attività industriali o agricole è dovuta esclusivamente a fattori ambientali naturali.
Ancora, i trialometani totali (dati dalla somma di triclorometano, tribromometano e dibromoclorometano) sono presenti in concentrazioni bassissime, meno di 1 microgrammo per litro (ben al di sotto del limite di 30 microgrammi per litro).
La presenza di altri composti come tetracloroetilene e tricloroetilene è irrilevante.
In conclusione, l’acqua analizzata ha caratteristiche eccellenti che la collocano tra le acque oligominerali, con basso tenore di nitrati, povera di sodio e priva di sostanze tossiche indesiderabili.
Dott. Lorenzo Cinquino